Le "perle" del Lago Maggiore - Isola Madre, Isola Bella e Isola dei Pescatori si trovano di fronte a Stresa e sono raggiungibili con i battelli della Navigazione del Lago. Circa 40 corse con partenze ogni 30 minuti collegano le località del Golfo Borromeo da Stresa a Intra passando per le Isole Borromee, Baveno, Pallanza e Villa Taranto.

L'Isola Madre è la più grande delle Isole Borromee e la più caratteristica per la sua atmosfera tranquilla e intima. L'antico palazzo, che conserva prestigiosi arredi e un'eccezionale esposizione di marionette, è circondato da uno splendido giardino di piante rare e fiori esotici in cui vivono liberamente pavoni, pappagalli e fagiani di ogni varietà, creando il fascino di una terra tropicale. L'Isola Madre è particolarmente famosa per la fioritura di azalee, rododendri, camelie, ma anche per i pergolati di glicine antico, il più grande esemplare europeo di cipresso del Kashmir di oltre duecento anni, le spalliere di cedri e limoni, la collezione di ibiscus, il Ginkgo biloba.

L'Isola Bella è un gioiello naturale che la mano dell'uomo ha reso ancora più prezioso: i suoi giardini fioriti e le sue bellezze artistiche arricchiscono il paesaggio. Il giardino dell'Isola Bella, tipico esempio di "giardino all'italiana" seicentesco sviluppato su terrazze, è un vero paradiso incontaminato dove sono conservate rare piante esotiche e fiori di grande bellezza. L'antico palazzo barocco offre ai visitatori un ambiente elegante e sontuoso che conserva numerose opere d'arte: arazzi, mobili, statue, dipinti, stucchi ma anche le curiose grotte a mosaico, luogo di frescura e piacere.

L'Isola dei Pescatori è l'unica delle isole che non appartiene alla famiglia Borromeo ed è abitata tutto l'anno. La sua caratteristica principale sono le case a più piani, costruite per sfruttare al meglio il poco spazio disponibile: sono quasi tutte dotate di lunghi balconi indispensabili per essiccare il pesce e infatti deve il suo nome all'attività di pesca praticata dai suoi abitanti.

Villa Pallavicino divenne una residenza privata nel 1855, quando l'area fu acquistata da Ruggero Bonghi, statista e uomo di lettere. Seguì il passaggio di proprietà al Duca di Vallombrosa e nel 1862 l'acquisto la nobile famiglia genovese Pallavicino, che ampliò la tenuta, costruì strade per i veicoli, decorò il parco con statue, trasformandola da semplice dimora nella splendida villa ottocentesca in stile neoclassico che ancora oggi sorge sulla collina. Ma fu la marchesa Luisa a completare l'opera, nel 1952, accogliendo qui animali da ogni angolo del mondo per costruire uno zoo eccezionale.

Nel 1956 i Pallavicino decisero di trasformare il loro meraviglioso giardino in un museo della fauna selvatica aperto al pubblico.

Dal 2017 il Parco Pallavicino fa parte del circuito delle Terre Borromeo.

Un'armoniosa miscela di parco in stile inglese e giardino botanico barocco italiano con statue, fontane, giochi d'acqua e aiuole ben curate. Creato dall'arciere scozzese della regina d'Inghilterra e appassionato botanico Neal Boyd Mc Eacharn, che ha seguito il suo sogno di costruire uno dei più rinomati giardini botanici d'Europa.

Il giardino copre una superficie di più di 20 ettari e rappresenta un sistema molto complicato di disboscamento prima e di ripopolamento poi con innumerevoli piante rare di tutto il mondo, oltre a un maestoso piano d'irrigazione. Il giardino conta circa 1.000 piante non autoctone e circa 20.000 varietà e specie di particolare valore botanico. Nello splendido edificio di gusto ecclettico dell'ex portineria dell'Orto Botanico, sono esposti preziosi e delicati dipinti naturali: l'Herbarium Britannicum del capitano Neil Mc Eacharn che comprende 43 vetrine in cui si possono ammirare specie della flora selvatica del Regno Unito.

Altre attrazioni principali di Villa Taranto sono i giardini terrazzati, la statua di bronzo del Pescatore, il bacino di fiori di loto, il labirinto delle Dahlie, la fontana dei Putti.

Una villa settecentesca conosciuta in tutto il mondo come centro d'arte contemporanea, grazie al collezionista milanese Giuseppe Panza di Biumo.

Villa Panza apre le sue finestre su un magnifico giardino italiano e ospita una collezione di oltre 150 straordinarie opere d'arte contemporanea americana, raccolte a partire dagli anni '50 e che rappresenta un luogo di unione culturale tra Europa e America nella sua piena espressione.

La villa vanta una sorprendente galleria di opere d'arte ambientale site-specific, quasi un tempio consacrato all'elemento della luce con la più grande concentrazione dall’esposizione permanente di opere di Dan Flavin, lavori di James Turrell e Robert Irwin. Ci sono sempre mostre internazionali in corso, oltre a un calendario di attività educative per bambini. Il parco di 33.000 mq, arricchito da opere di Land Art e il Ristorante "Luce" permettono di trascorrere qui un'intera giornata.

Una bella villa novecentesca, progettata da Bernardino Branca, inventore del famoso liquore Fernet e strettamente legata alle vicende della sua famiglia. Dopo varie ricostruzioni, la villa di oggi vanta due grandi sale, una nel seminterrato e accessibile dal giardino e l'altra al piano nobile, da utilizzare per conferenze e concerti. Il parco e i balconi della villa si affacciano sul lago e vi troverete in un ambiente intimo, romantico ed emozionante.

Oggi è sede del Centro di Ricerca sull'Arte Corrente, che ospita regolarmente mostre ed esposizioni.

La seicentesca Villa Della Porta Bozzolo, detta anche Favorita, è una delle residenze più importanti dell'intera provincia di Varese. Conservata come uno scrigno all'interno di un imponente parco terrazzato che ospita anche un'antica edicola affrescata, rivela tutto il sapore rococò di una "Villa di Delizia".

La vista dalle finestre è sublime sul monumentale giardino all'italiana: un originale scenario di terrazze scolpite in pietra che si arrampicano sulla collina fino al grande prato verde del "teatro", con la peschiera e un ripido sentiero verso il panoramico belvedere.

La posizione panoramica unica vale da sola una visita alla località alpina di Stresa, dove si trova il Giardino Alpino: si estende su una superficie di circa 40.000 metri quadrati, creando un balcone incomparabile, con una splendida vista sul Lago Maggiore, sulle Isole Borromee e sulle cime circostanti.

La sua invidiabile posizione, alle pendici del monte Mottarone, sopra Stresa, a circa 800 metri di altitudine, è il segreto di un microclima speciale creato che fa sopravvivere le specie botaniche qui rappresentate. Sono più di 800, provenienti dai piani alpini e subalpini delle Alpi italiane, ma anche dall'estero: si possono osservare anche specie del Caucaso, della Cina e del Giappone.

Il giardino è raggiungibile con la funicolare panoramica che dal Lido di Carciano (a Stresa) sale al Mottarone, scendendo alla fermata intermedia della zona alpina.